A fine dicembre 2019 uno sconosciuto virus che causava polmonite è stato per la prima volta riscontrato nella città di Wuhan, in Cina. L’11 febbraio 2020 è stato denominato dall’OMS CoVid-2019.
Il 21 febbraio 2020 il primo caso italiano di persona adulta a cui ne sono seguiti in maniera esponenziale in 30 gg altri 53.537 (21 Marzo)
E nei bambini?
A oggi i report sembrano suggerire che i bambini siano meno colpiti dal virus CoVid-19.
I dati epidemiologici cinesi fino all’11/2/2020 hanno mostrato un’incidenza di Covid-19 diversa in base alle fasce di età anche in età pediatrica. In particolare, dei 44.672 casi confermati di Covid-19, compresa la popolazione adulta, lo 0,9% (416) erano bambini tra 0 e 10 anni e l’1,2% (549) tra 10 e 19 anni.
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Un’analisi retrospettiva ( 1° studio) condotta su bambini con età < 16 anni ricoverati per infezioni respiratorie a Wuhan (dal 7/1 al13/1/2020) ha mostrato che, su un totale di 366 bambini ospedalizzati, 23 (6,3%) avevano l’influenza A; 20 (5,5%) l’influenza B e 6 (1,6%) avevano il virus Covid-19. Questi 6 bambini con Covid-19 avevano una mediana di età di 3 anni (range 1-7 anni) e tutti i bambini erano completamente sani, senza malattie pregresse. Le caratteristiche cliniche comuni erano: febbre alta (> 39 °C) e tosse in tutti i casi, vomito in 4 pazienti.
Gli esami mostravano un basso livello di linfociti in tutti e 6 i pazienti, leucopenia in 4 e neutropenia in tre .
In un altro studio ( 2°studio ), sempre a Wuhan ,ma che prende in esame 20 pazienti di età inferiore a 14 anni vengono segnalati altri sintomi , diarrea 3 casi , rinite 3 casi , faringite 1, astenia 1 oltre alla febbre e tosse, con PCR normale in 6 casi/10, un caso/4 presentava un lieve aumento delle transaminasi e delle CPK. Coinfenzioni sono state documentate in ben 8 casi (40%), in particolare da Influenza A e B, Mycoplasma, virus respiratorio sinciziale e citomegalovirus.
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Quattro bambini dello studio 1° (80%9 mostravano un quadro di polmonite documentato radiologicamente, con un pattern di polmonite interstiziale alla TC
. Un bambino è stato ricoverato in Terapia Intensiva pediatrica e ha ricevuto
un’infusione di immunoglobuline da donatori sani
. Tutti sono stati trattati empiricamente con antivirali, antibiotici e terapie di supporto.
. Sono stati dimessi dopo una mediana di 7,5 gg
Anche nello studio 2 i bambini venivano sottoposti a TC e 6 mostravano polmonite interstiziale mono laterale , 10 polmonite interstiziale bilaterale e in 4 non veniva riscontrata nessuna lesione. Erano però associate in tutti i casi alterazioni subpleuriche in vario modo.
Lesioni polmonari
Nessuna 4 (20%)
Unilaterale 6 (30%)
Bilaterale 10 (50%) 10 (50%)
Lesioni subpleuriche
Presenti 20 (100%)
Non presenti 0 (0%)
Consolidamento con segno dell’alone 10 (50%)
Opacità a vetro smerigliato 12 (60%)
Opacità a trama fine 4 (20%)
Noduli fini 3 (15%)
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Le ragioni della relativa resistenza dei bambini ad alcune malattie infettive respiratorie rimangono sconosciute. Tra le ipotesi proposte ci sono una più attiva risposta immunitaria
innata rispetto agli adulti, la presenza di una minore stato di comorbidità, la non esposizione a fumo di sigaretta o inquinanti ambientali. Infine la differenza nella distribuzione, maturazione e funzionamento dei
recettori virali è frequentemente chiamata in causa come una
ragione possibile della differenza di incidenza relativa all’età.
In particolare, il virus CoVid-19 usa l’ACE2 come recettore per attaccare le cellula polmonare, sebbene questo recettore vada diminuendo con l’età si pensa che tuttavia,
cecondo alcuni studi , l’ACE2 nei bambini possa essere meno funzionante rispetto agli adulti.
CONCLUSIONE
I dati ad oggi che caratterizzano l’infezione da Covid-19 nel bambino, in base a quella che è stata l’esperienza cinese pubblicata in letteratura, sono complessivamente rassicuranti. Ci sarebbe una bassa incidenza almeno dei casi sintomatici (che richiedono l’esecuzione del tampone e quindi una conferma di diagnosi), con un relativo basso tasso di ospedalizzazione, anche se al momento non stimato con precisione.
In Italia i dati aggiornati periodicamente dell’ISS ci dicono che al 16 marzo dei 25.058 casi totali diagnosticati, 121 (0,5% del totale) riguardano la fascia di età tra 0-9
anni e 186 (0,7%) quella tra 10-19 anni. Sono dati molto simili a quelli cinesi.
. Nella fascia di età 0-9 anni ci sarebbe una maggiore prevalenza di bambini maschi (62,5%). Non sappiamo quanti di questi sono stati ricoverati (nessun deceduto) e quanti (probabilmente la maggioranza) sono in sorveglianza domiciliare e con quale modalità di monitoraggio. Non sono riportati casi al di sotto dei 18 anni ricoverati in Terapia Intensiva.
Di fatto, sulla base dei dati cinesi, il Covid-19 darebbe manifestazioni tipiche delle infezioni febbrili respiratorie delle alte e delle basse vie (quelle che siamo abituati a chiamare, per caratterizzarle da un punto di vista clinico, come “virosi respiratoria”), spesso (ma non sempre) con febbre, e con una laboratorio che è tipico
delle infezioni virali non complicate (assente o poca PCR, a volte transaminasi o CPK mosse, emocromo non significativo, a volte con linfo-neutropenia).
Nei casi che hanno richiesto il ricovero, l’interessamento polmonare che viene dalle immagini (eseguendo la TAC, cosa di fatto inutile, se non c’è una effettiva ragione clinica) e a volte con scarsa obiettività all’ascoltazione del torace, ci dice che
c’è spesso un coinvolgimento prevalentemente (anche se non esclusivamente) interstiziale, ma che tuttavia quasi mai c’è un quadro clinico respiratorio impegnativo. Un aspetto su cui porre attenzione, che viene dalla larga casistica cinese di 2143 casi.
è che i casi più impegnativi riguarderebbero di più il bambino piccolo (< 1 anno di vita).
estratto da medico e bambino articolo di Federico Marchetti
I bambini proprio per la loro condizione di pauci sintomatici o asintomatici possono essere i trasmettitori della malattia ai più anziani da cui conviene farli stare sempre lontani.
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