Le microplastiche nei primi 1000 giorni di vita

Da molti anni i materiali in plastica sono presenti nelle nostre attività quotidiane e rappresentano una quota consistente dei rifiuti prodotti, e spesso abbandonati. Oltre a causare inquinamento ambientale, con contaminazione del mare, del suolo e dell’aria, i frammenti più piccoli, definiti microplastiche e nanoplastiche, penetrano nell’organismo soprattutto con gli alimenti che consumiamo, con l’acqua e le bevande in bottiglia di plastica, per contatto con tessuti sintetici, con giocattoli in plastica, con cosmetici, e determinano danni alla salute.La maggiore vulnerabilità agli effetti tossici degli inquinanti chimici si ha durante la vita fetale e nei primi anni di vita perché in questo periodo, con tempi differenziati, vengono a maturazione:

  • Organi e apparati
  • Sistemi metabolici, endocrini, immunologici
  • Meccanismi epatici e renali di disintossicazione
  • Barriera cutanea ed emato-encefalica

Secondo vari studi scientifici molte malattie croniche non trasmissibili (cardiovascolari, metaboliche, neurodegenerative), che si manifestano nel corso di tutta la vita, originerebbero dall’interazione, che si verifica prima o intorno al momento del concepimento, durante la gravidanza e nei primi 1.000 giorni di vita, tra i geni e alcuni fattori ambientali.

Le microplastiche e tutte le sostanze chimiche che le compongono sono in grado di arrivare al feto attraversando la placenta. Nei primi periodi postnatali la tossicità è favorita per varie motivazioni per i lattanti lattanti rispetto alL’adulto.

Sarebbe utile seguire alcune raccomandazione su:

*abbigliamento

*alimentazione

*ambiente esterno

*ambiente interno

*giocattoli

*prodotti per la cura e l’igiene della persona

**prodotti per la pulizia e l’igiene della casa.

Consulta il link

https://ambientenonsolo.com/wp-content/uploads/2024/10/Scheda-5_Plastica-e-primi-1000-giorni-di-vita.pdf