Non è un modo di dire ma uno degli ultimi riscontri della scienza, in particolare di un gruppo di scienziati dell’università di Toronto
Correre da giovani aiuta a ricordare meglio in età avanzata. Più in generale, l’attività fisica sarebbe un’assicurazione per la salute del cervello e per le capacita’ cognitive anche da anziani.
Il punto di partenza della ricerca è la “riserva cognitiva “ sviluppata dallo psicologo Yacov Stern nel 2002 in seguito all’osservazione di come i risultati autoptici di anziani con facoltà cognitive perfettamente conservate avevano in realtà il cervello devastato dall’Alzheimer. Questi soggetti, pensò Stern devono aver sviluppato in vita una riserva di neuroni sani e in grado di supplire dinamicamente a quelli sviluppati dalla malattia.
Questa “riserva ” si formerebbe in gioventu’, quando il numero di neuroni reclutabili per diventare super neuroni è ancora alto e le sovrastimolazioni, fisiche e intellettuali plasmano il cervello.
E lo studio di Toronto , di cui il primo firmatario è il prof. Martin Wojtowicz, prova che l’esercizio fisco giovanile aumenta la precisione della memoria più avanti nella vita: è un tipo di plasticità cerebrale prima ignota. Con l’esercizio fisico le cellule staminali del cervello vengono indotte a produrre neuroni più performanti e delle proteine c_Fos disponibili in qualsiasi momento della vita in cui ci possano servire. D’altra parte, nel tempo, dall’uomo cacciatore della preistoria, sempre in continuo movimento, attraverso la selezione naturale, siamo diventati sapiens.
Tratto dall’articolo di Giuliano Aluffi da Repubblica del 15 agosto
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